Nel cuore della valle del vino e del paesaggio viticolo che si ammira dal Castello medievale di Guardia Sanframondi si staglia Castelvenere, il salotto vitato della Campania.

Castelvenere è nota per essere tra i comuni più vitati d’Italia: su circa 15 kmq di territorio conta oltre 1000 ettari di vigneti dai quali si producono vini, tutelati con i marchi di qualità, ormai famosi in tutto il mondo.

La valle è celebre per la produzione – tra gli altri vini che caratterizzano il territorio (Piedirosso, Greco, Coda di volpe, Fiano, Beneventano, etc.) – dell’Aglianico e della Falanghina.

In questo contesto, Castelvenere si caratterizza per aver conservato anche una particolare e peculiare biodiversità. E’ tipica di Castelvenere, infatti, la produzione di alcuni vini di nicchia, derivati da vitigni autoctoni, tra i quali spiccano, su tutti, un prelibato rosso fin qui conosciuto come Barbera del Sannio per il quale è in corso l’iter per il riconoscimento del nome Camaiola e un particolare bianco, l’Agostinella.

La produzione regina, in termini di identificazione del territorio, resta, tuttavia, la Falanghina.

Castelvenere è sede della più antica festa del vino del Mezzogiorno d’Italia (che si celebra l’ultimo weekend di agosto di ogni anno), è stata Capitale Europea del Vino nell’anno 2019 e fa parte dell’associazione nazionale delle città del vino.

Tipico borgo del Sannio, immerso nella natura, poggiato su tufi riconducibili alle cicliche attività vulcaniche del Roccamonfina, del Somma e del Vesuvio, vanta un interessante centro storico, tipico esempio di architettura medievale con il fossato e le torri.

Di particolare interesse nel borgo medievale sono: la Torre che domina la vallata attraversata dal torrente Seneta, la caratteristica piazza Mercato, via Ponte, via del Genio, il teatro e le stradine da cui si irradiano le profonde cantine tufacee che ospitano ogni anno la storica e tradizionale sagra del vino.

Nella più lunga e profonda di queste caratteristiche cantine tufacee sotterranee è allestita l’esposizione di antichi strumenti e utensili utilizzati nel tempo per la lavorazione delle uve e la produzione del vino: da sempre l’arte dei “venneresi” (è così che sono chiamati gli abitanti di Castelvenere).

Il Cuore del paese è piazza San Barbato ove è collocata, al centro, rivolta verso la via Sannitica, la statua del Santo.

Castelvenere è infatti nota anche per essere il paese natale di San Barbato, Vescovo di Benevento, nato qui nel 602 d.c. in contrada Foresta. A San Barbato si deve la conversione dei Longobardi: proprio grazie all’intercessione del Santo di Castelvenere i Longobardi (che al tempo governavano Benevento e gran parte dei territori meridionali) abbracciarono il Cristianesimo e abbandonarono i riti pagani e il culto delle streghe.

Il centro abitato di Castelvenere è posto a 119 metri sul livello del mare e si sviluppa principalmente lungo la via Sannitica (vecchia arteria di collegamento tra il Sannio e Napoli).

Il piatto tipico è la Scarpella vennerese che è stato riconosciuto tra i piatti tipici tradizionali italiani ed è diventato un must nei menu dei numerosi ristoranti e agriturismi di questo angolo di Sannio, ormai tappa obbligata per gli amanti del buon bere e del ben mangiare. Castelvenere è sede di numerosissime boutique vitivinicole, le più antiche risalenti addirittura al 1500, ma anche di modernissime aziende, cooperative e private, capaci di produrre milioni di bottiglie l’anno. La capacità produttiva complessiva supera i 250.000 ettolitri di vino all’anno. Altra produzione di qualità del territorio è quella olearia (come si può notare dal paesaggio che oltre alla straordinaria e ordinata distesa di vigneti accoglie anche antichi uliveti). Nel corso degli anni a Castelvenere sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici di età sannitica e romana e finanche un insediamento preistorico palafitticolo: testimonianza che queste terre hanno sempre goduto di straordinaria fertilità.

Ulteriori note sul percorso

Lasciata Telese Terme si sale a Castelvenere serpeggiando lungo la strada che costeggia, da un lato, il Parco Rascolagatti (un bellissimo Parco attrezzato di 10 ettari che accoglie ogni anno straordinarie feste nei giorni di Pasquetta) e, dall’altro lato, il torrente Seneta, interessante percorso naturalistico.

All’ingresso del comune di Castelvenere (venendo da Telese) ci sono alcuni simboli del paese: il castello triturrito, la pigna d’uva, il libro di san Barbato.

All’uscita del comune di Castelvenere (dall’altro lato della via Sannitica, proseguendo per Guardia Sanframondi) l’arrivederci è dato da un antico torchio che simboleggia l’attività principe del territorio – la produzione di vino – e da un molino a pietra che simboleggia l’altra importante e pregiata produzione locale: l’olio extravergine di oliva. Continuando il percorso il paesaggio viticolo di Castelvenere si unisce a quello di Guardia Sanframondi, formando un’unica straordinaria vallata di vigne fino alle pendici del Castello medievale di Guardia.

 

Dati:

Abitanti: 2617;

Santo patrono: San Barbato (si festeggia il 19 febbraio);

Principali chiese: Chiesa di San Nicola in piazza San Barbato; Chiesa di Santa Maria della Seggiola in via Scavi; Chiesa di Santa Maria della Foresta in contrada Foresta;

Principali feste: Sagra del vino (ultimo weekend agosto); San Barbato (19 febbraio); Sant’Anna (26 luglio); Santa Maria della Foresta (8 settembre);

Conformazione: il borgo medievale è all’interno del centro abitato che è a sua volta circondato da quattro contrade: Foresta, Marraioli, Tore, Petrara che ospitano, qua e là, masserie e casine di interessante valore storico- artistico (tra tutte: Casino Brizio e Casino Cerza).

Confini: Guardia Sanframondi, Solopaca, Telese, San Salvatore Telesino e San Lorenzello.

Comune di Castelvenere

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GUARDIA SANFRAMONDI:
ANTICA TERRA DI PERCORSI
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